Possibili tracce di vita su Venere

Negli ultimi giorni il mondo scientifico è stato sorpreso dalla notizia che su Venere sono stati scoperti dei possibili segni di vita. L’onda di questa notizia ha anche investito i media generalisti, quindi sorge spontanea la domanda: che cosa sta succedendo?

La notizia delle tracce di vita su Venere

Nel 2017 la radioastronoma Jane Greaves, dell’Univesità di Cardiff, esaminò l’atmosfera di Venere con il James Clerk Maxwell Telescope, un radiotelescopio delle Hawaii, per studiarne la composizione chimica. Sorprendentemente la scansione mostrava la presenza di una molecola chiamata fosfina o fosfano in una concentrazione di circa 20 parti per miliardo.

Le nubi dell’atmosfera di Venere, composte principalmente di acido solforico

Per sicurezza le misurazioni sono state ripetute più volte nel corso di un paio di anni dal radiotelescopio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, costruito in Cile e più potente di quello delle Hawaii. La lettura di fosfina è stata confermata e si è potuto stabilire che si trova sospesa nell’atmosfera venusiana tra 40 e 50 chilometri di quota, fino a una latitudine di 60 gradi nord e sud.

Conosciamo un po’ meglio Venere

Venere è praticamente la gemella della Terra. Secondo pianeta del sistema solare (la Terra è il terzo), ha un diametro inferiore a quello terrestre di poche centinaia di chilometri, per una massa che è di poco inferiore. Ma le similitudini finiscono qui. La Terra fa un giro intorno al proprio asse in 24 ore, mentre Venere impiega ben 243 giorni terrestri per farlo, il tutto con un senso di rotazione invertito. Dato che per una rivoluzione completa necessita di 224 giorni, durante un giro completo intorno al Sole non riesce nemmeno a compiere una rotazione completa intorno a suo asse.

Ma la cosa più impressionante è l’ambiente che si trova in superficie, che probabilmente è la cosa più vicina che esista all’idea che tutti abbiamo di inferno. La pressione atmosferica di Venere è 90 volte maggiore di quella terrestre, per una temperatura superficiale che sfiora i 500°C, questo significa che avremmo dei laghi di piombo fuso sulla superficie, se ne fosse abbastanza. L’atmosfera è composta per oltre il 90% di anidride carbonica, con nubi di acido solforico.

Non è esattamente un luogo dove passare le vacanze.

Che cos’è la fosfina

Ma perché questa fosfina è così importante? Semplicemente perché non ci si spiega come faccia a trovarsi nell’atmosfera di Venere.

Si tratta in realtà di una molecola molto semplice, formata da un atomo di fosforo legato a tre di idrogeno. Tale molecola si può formare solo ad alta energia e tende a reagire molto in fretta con qualunque cosa che contenga ossigeno, quindi per poterla trovare deve esserci sempre una fonte che la produca, che sulla Terra sono le forme di vita. La fosfina infatti può essere prodotta da alcuni batteri anaerobi o da processi industriali, le fonti inorganiche conosciute (per esempio di tipo geologico) non possono produrne quantità sufficienti da essere rilevanti.

Questo è il motivo per cui la fosfina è attualmente considerata un biomarcatore, cioè un possibile indicatore della presenza di forme di vita su un pianeta.

Quindi è stata trovata vita su Venere?

La risposta a questa domanda è no, purtroppo. Tuttavia è una scoperta molto curiosa che spinge a esplorare questa possibilità. La fosfina infatti è stata trovata nell’atmosfera venusiana a una quota in cui si hanno temperatura e pressione paragonabili con quelle terrestri al livello del mare. Sulla Terra poi esistono batteri detti “estremofili”, capaci di sopravvivere in acque molto acide, quindi l’idea che possano esserci delle colonie batteriche fluttuanti, che vivono di una variante venusiana di fotosintesi, non è impossibile.

Secondo le attuali conoscenze, Venere potrebbe aver avuto un oceano di acqua liquida e condizioni simili a quelle terrestri per almeno tre miliardi di anni, quindi potrebbe aver ospitato forme di vita indigene in passato. Il pianeta è diventato l’attuale inferno dopo una catastrofe, forse una collisione con un grande asteroide che spiegherebbe anche la rotazione lenta e contraria rispetto a quella degli altri pianeti. Tale disastro potrebbe essere avvenuto tra 500 milioni e un miliardi di anni fa, quindi delle ipotetiche forme di vita avrebbero potuto sopravvivere e adattarsi alle condizioni dell’alta atmosfera, ma ovviamente sono solo ipotesi.

Quindi non è stata trovata vita extraterrestre su Venere ma alcuni indizi che suggeriscono questa possibilità. Vale quindi la pena di investigare meglio, magari inviado delle sonde a studiare l’atmosfera più da vicino. Ciò che è certo invece è che deve esserci una produzione continua di questa molecola, perché per quanto ne sappiamo dovrebbe reagire in fretta con l’anidride carbonica e scomparire.

Ovviamente esiste anche la possibilità che la fosfina sia di origine non biologica, magari prodotta da quache reazione chimica tipica dell’atmosfera venusiana che al momento non conosciamo. La scoperta di nuove reazioni chimiche sarebbe comunque importante, anche se ovviamente meno eccitante rispetto a dei veri batteri alieni.

Sinceramente spero che la scoperta sia confermata e che su Venere ci sia vita microbica, ma la Scienza deve sempre attenersi ai fatti e quindi dobbiamo aspettare ulteriori verifiche.

Approfondimenti:

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia