Addio, Piero. E grazie di tutto

Il 13 agosto 2022 abbiamo perso Piero Angela, grandissimo e famosissimo giornalista che fece della divulgazione una missione di vita.

Piero Angela (By Marco Poggiaroni – Piero Angela, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59943347)

Piero Angela ci ha lasciati

Piero Angela si è spento a Roma il 13 Agosto 2022 all’età di 93 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano nel quale costituiva un unicum.

Era molto anziano e in mi aspettavo che prima o poi sarebbe successo, ma questo è un evento che comunque ha avuto un certo effetto su di me, un po’ per la perdita di un’importante figura della mia vita e un po’ per la consapevolezza che l’Italia ha perso uno dei suoi cittadini migliori.

Chi era Piero Angela

Nella sua lunga carriera è stato un giornalista, un conduttore televisivo e un pianista jazz; tale carriera è stata dedicata in gran parte alla divulgazione scientifica e alla diffusione della cultura razionale tra il pubblico. Oltre alle varie versioni di Quark, il suo programma televisivo di divulgazione che è andato avanti per ben 40 anni, ha anche pubblicato numerosi libri. Inoltre ha contribuito a fondare nel 1989 il CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (cui sono anche iscritto come socio dal 2019), che si occupa di studiare con metodi scientifici le varie pseudoscienze con lo scopo di scoprire eventuali fenomeni straordinari e di smentire le bufale inevitabilmente incontrate lungo la strada.

Era anche una persona piuttosto onesta, e lo ha dimostrato rifiutando le numerose offerte di collaborazione politica che gli sono arrivate nel corso del tempo. Ciò che faceva veniva prima del prestigio, che comunque ha accumulato in enorme quantità.

Piero Angela era molto famoso e non voglio scrivere il classico “coccodrillo” biografico che troviamo su tutti i giornali. La sua biografia è disponibile su Wikipedia; esiste anche un’autobiografia pubblicata in occasione del suo novantesimo compleanno. In questo articolo intendo scrivere cosa fosse lui per me.

Chi era Piero Angela per me

Si può dire che il sito che stai leggendo esista per merito suo, per quanto si tratti di un modesto blog personale scritto solo per passione. Passione per le scienze che ho sviluppato grazie a lui, guardando i suoi programmi televisivi sin dalla più tenera età.

Ogni estate aspettavo con ansia che arrivasse SuperQuark su RAI 1, e mi arrabbiavo non poco quando capitava che una qualche puntata fosse spostata per qualunque motivo. Ricordo che una volta, quando ero bambino, una puntata fu spostata per trasmettere una partita di calcio, cosa che mi fece arrabbiare moltissimo dal momento che non mi è mai piaciuto il calcio e anzi ho sempre pensato (e lo penso tutt’ora) che intorno a esso giri troppa attenzione e troppo denaro.

Di lui ho sempre ammirato pricipalmente due cose:

  • La sua calma e la sua pacatezza, infatti ogni suo programma e ogni suo intervento era sempre estremamente pacato e neutrale. Era capace di prendere posizoni anche molto nette, senza però mai scadere in posizioni politiche e non denigrando mai chi la pensava diversamente. L’unica cosa che gli interessava era fa passare un messaggio esatto in base alle conoscenze scientifiche più aggiornate fino a quel momento, sempre su basi oggettive.
  • Aveva una capacità di sintesi assolutamente incredibile e unica, era in grado infatti di prendere concetti anche estremamente complessi e di tradurli in termini semplici e compresibili a tutti, anche usando metafore che a volte sono sorprendenti per la loro genialità.

Credo sia palese che per me è sempre stato un esempio da seguire, anche se non ho potuto farlo del tutto dal momento che non ho nemmeno un decimo del suo talento e del suo carisma. Però posso dire di averlo incontrato dal vivo una volta.

Successe nel 2016, a una conferenza presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, per presentare un libro di cui era coautore. Si tratta di “Giornalismo Pseudoscientifico“, edito da C’era Una Volta, di cui posseggo una copia acquistata per l’occasione (che prima o poi dovrei anche recensire) ma che purtroppo non sono riuscito a far autografare a causa della troppa gente presente. L’aula era molto grande ed era stracolma di persone, molte delle quali erano in piedi per mancanza di posti (me compreso).

Questa a sinistra è una fotografia che scattai mentre ero in fila per cercare di farmi autografare il libro (tentativo ovviamente vano), dalla quale si vede la calca che mi separava dall’agognato autografo. Piero Angela è ben visibile nel centro dell’immagine, mi dispiace non sia di grande qualità ma la calca era veramente eccessiva. Nonostante abbia dovuto rinunciare alla firma, sono riuscito a stringergli la mano mentre andava via alla fine dell’evento.

Un altro suo libro che ho trovato illuminante è stato “Viaggio nel Mondo del Paranormale”, che ho già recensito qui. Si tratta di un testo scritto negli anni ’80 e che può essere cosiderato il manifesto del CICAP, anzi il libro anche contribuito a fondarlo ispirando le persone giuste come Massimo Polidoro (di cui consiglio l’ottimo canale YouTube).

Perchè era importante per tutti, secondo me

Piero Angela è riuscito a portare dei contenuti culturalmente di elevata qualità nella televisione italiana, ed è anche riuscito a mantenere il suo spazio nonostante intorno a lui la qualità dell’informazione precipitasse. In un mondo in cui le bufale, le notizie false, la propaganda e la polarizzazione sono ormai dominanti, il suo programma e i suoi libri erano uno dei pochissimi fari di cultura e di correttezza rimasti nel panorama mediatico italiano.

Purtroppo non ha lasciato eredi, sebbene abbia ispirato moltissime persone che hanno deciso di fare divulgazione in varie forme (me compreso). Ci sono alcune persone che possono essere considerate almeno in parte suoi eredi, per esempio il già citato Massimo Polidoro e il figlio Alberto Angela. Per quanto siano entrambi molto bravi, purtroppo non sono Piero Angela, ma insieme ai membri del CICAP porteranno avanti il suo lavoro di diffusione della corretta informazione scientifica presso il pubblico italiano.

Lui mi mancherà, in fondo era un po’ come un nonno saggio per tutti noi. E nell’Italia di oggi avremmo bisogno di un esercito di persone come lui, con la sua capacità di comunicare in modo corretto e onesto.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia