Escursioni – Il ghiacciaio Presena

Il ghiacciaio Presena si trova sulle Alpi, tra Lombardia e Trentino. Si tratta di un’escursione abbastanza facile ma molto suggestiva e ricca di storia.

Collocazione geografica e un po’ di storia

Il Presena è un ghiacciaio alpino che si trova a cavallo del confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige, lungo quello che un secolo fa era anche il confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-ungarico. Fa parte del gruppo della Presanella e si sviluppa tra 2.700 e 3.000 metri di altitudine. Essendo stato il confine tra Italia e Austria nel 1914, il ghiacciaio è stato quindi teatro di una serie di scontri della Prima Guerra Mondiale, i cui segni sono ancora visibili grazie alla presenza di monumenti ai caduti, forti abbandonati o musealizzati, musei e oggetti bellici che ancora emergono da ghiaccio.

Come raggiungere il ghiacciaio

Il ghiacciaio Presena si può raggiungere dalla località Passo del Tonale, al confine tra Trentino e Lombardia. Il passo è collegato al comune lombardo di Ponte di Legno (Brescia) da una cabinovia che permette di raggiungerlo in circa in quarto d’ora di viaggio.

Dal passo si può arrivare al ghiacciaio percorrendo una mulattiera o con una cabinovia, quest’ultima è consigliata perché la mulattiera è molto impegnativa ed è meglio conservare le energie per esplorare il ghiacciaio.

Dalla stazione di arrivo della cabinovia si può accedere a un’altra cabinovia per la vetta e a un piccolo museo sulla Prima Guerra Mondiale ricavato in una galleria, consiglio di visitarlo prima di salire ulteriormente anche per spendere un po’ di tempo per acclimatarsi all’altitudine.

Esploriamo il ghiacciaio

Dopo la visita al museo ormai dovresti essere abbastanza abituato all’altitudine per proseguire verso la vetta. Si può raggiungere a piedi o con una seconda cabinovia, io consiglio di salire con la cabinovia e di scendere a piedi, ma i più allenati possono tranquillamente muoversi a piedi anche per la salita.

Dalla vetta poi è possibile affacciarsi su una scarpata che dà sul versante opposto a quello del Tonale, che permette di ammirare dei paesaggi glaciali alpini di incredibile bellezza.

Altra caratteristica molto interessante è la presenza di vari laghi glaciali, due dei quali piuttosto grandi. Il primo che si incontra si trova accanto al museo e alla stazione della cabinovia, il secondo è più in quota è ed molto più interessante dato che è quasi del tutto incontaminato. Si trova lungo la strada che collega la stazione alla vetta, quindi è possibile ammiralo sia salendo che scendendo; senza dimenticare che la cabinovia per la vetta permette di ammiralo anche dall’alto, quasi come se ci si trovasse in elicottero (motivo per cui adoro le funivie in genere).

Durante il tempo che passerai tra il ghiaccio e le rocce, aguzza lo sguardo: potrai avvistare piccole piante che prosperano e fioriscono tra i sassi, o anche i gracchi aplini che volano sfidando i venti impetuosi. La presenza di queste forme di vita ci aiuta a ricordare che il ghiacciaio, seppur brullo e in apparenza sterile, ospita in realtà un ecosistema formato da specie altamente specializzate.

Il secondo lago

Io ho visitato il ghiacciaio nella prima settimana di luglio del 2021 e le fotografie che vedi in questo articolo risalgono tutte a quell’epoca. Credo che sia un ottimo periodo per un’escursione in questo luogo, perché il rischio di incontrare freddo e brutto tempo è basso, ma al contempo molta della neve invernale si conserva ancora. Per esempio, il lago a metà strada tra la vetta e la stazione conservava ancora frammeti di ghiaccio galleggianti, che lo facevano assomigliare molto ai paesaggi che potremmo ammirare in luoghi lontano dell’Artico, come in per esempio in Canada o alle Svalbard. Inoltre in quella stagione mi è capitato di trovare la strada tra la stazione e la vetta quasi del tutto ricoperta di neve, dando alla gita un tocco ancora più magico.

I tentativi di salvaguardare il ghiacciaio

Come tutti i ghiacciai alpini, anche il Presena è attualmente in ritiro. Il ghiaccio che si può trovare in estate a volte non è molto, ma l’area è sede di un progetto spertimentale che mira a preservarlo ricoprendolo con speciali teli che riflettono il calore del Sole. Come si può vedere dalle seguenti immagini, dove il telo è presente resiste molto più ghiaccio rispetto alle zone circostanti.

Vale la pena di affrontare questa escursione?

Assolutamente sì, anzi credo sia imperdibile. Visitare un ghiacciaio in estate dà una strana sensazione, dato che ci si trova in un luogo freddo quando alla base della montagna si stava in maniche corte. Ma oltre al divertimento e allo svago si tratta anche di un’esperienza istruttiva, perché permette di ammirare e di affezionarsi ai paesaggi glaciali alpini, facendoci anche capire cosa perderemmo se non li salvaguardassimo.

Per concludere ti lascio il sito ufficiale del ghiacciaio e qualche altra fotografia dei suoi splendidi paesaggi.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia