L’esperimento SOX è stato annullato, perché?

Vi ricordate dell’esperimento SOX? Nel novembre  2017 il noto programma televisivo “Le Iene” trasmise un servizio pieno di inesattezze che terrorizzò un po’ tutti in Abruzzo, fino a spingere le autorità locali a cercare di bloccarlo. E ora è stato annullato, ma non certo per le pressioni dei politici. Direi che è il caso di fare chiarezza.

Le strutture esterne dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Di TQB1 – Photographed by TQB1, white balanced, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64228721)

 

Riassunto del caso SOX

Nel novembre del 2017 il programma televisivo “Le Iene” (già noto per aver trattato molto male argomenti scientifici, per esempio il “caso” Stamina) trasmise un servizio in cui denunciava un “esperimento nucleare tenuto nascosto” che avrebbe dovuto avere luogo nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, gestiti dall’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Il servizio, pieno di inesattezze e con toni scandalistici, presentava l’esperimento SOX come un pericolo per la popolazione, che avrebbe potuto generare un’altra catastrofe come quella di Fukushima. Naturalmente il pubblico fu terrorizzato da questo servizio, mentre le associazioni ecologiste locali cavalcarono il servizio per colpire i laboratori, che da anni sognano di chiudere (lasciatemi dire che questa cieca opposizione alla Scienza e alla Ricerca, specialmente se d’eccellenza, mi mette una profonda tristezza). Alla fine la Commissione Attività Produttive della Regione Abruzzo votò all’unanimità una risoluzione per chiedere il blocco immediato dell’esperimento, nonostante l’INFN avesse tutte le autorizzazioni ministeriali del caso.

All’epoca scrissi questo editoriale sul caso fatto scoppiare dal servizio de “Le Iene”, consiglio di leggerlo come utile riassunto prima di andare avanti.

L’esperimento SOX

Una delle sale dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Di Florian Ritter – direkt erhalten vom Urheber, GFDL, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44968153)

SOX sta per Short distance Oscillations with boreXino, e lo scopo sarebebe stato quello di osservare un tipo di neutrino chiamato sterile, che finora nessuno ha mai scoperto. L’esperimento era una collaborazione tra varie nazioni, tra cui Italia, Stati Uniti, Russia e altri.

L’idea prevedeva di installare una sorgente di antineutrini sotto il rilevatore BoreXino, già presente da anni nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso per studiare i neutrini solari. La sorgente sarebbe stata una massa di 40 grammi di Cerio 144, un metallo radioattivo che con il suo naturale decadimento avrebbe emesso gli antineutrini necessari all’esperiemento. Il Cerio 144 sarebbe dovuto essere sigillato in una sfera di metallo appositamente realizzata e a prova di radiazioni, tanto che l’esperimento ha ottenuto tutti i permessi dei ministeri dell’ambiente e della salute, proprio perché non presentava particolari rischi.

L’annullamento dell’esperimento SOX

Purtroppo il 1 febbraio 2018 l’INFN ha comunicato ufficialmente l’annullamento dell’esperimento.

I gruppi ecologisti e i politici locali hanno accolto la notizia con gioia e si sono intestati il merito del blocco del SOX. Innanzi tutto bloccare un esperimento scientifico non è un merito ma un crimine chiamato oscurantismo, non c’è assolutamente da esserne contenti ed è anzi un fenomeno molto allarmante. Ma la cosa più interessante è che il servizio de “Le Iene” o la risoluzione della regione Abruzzo non c’entrano nulla: il SOX è stato annullato per motivi tecnici.

Per la precisione la Mayak, l’anzienda russa che avrebbe dovuto fornire la sorgente radioattiva, non è stata in grado di produrne una della potenza richiesta, rendendo di fatto impossibile l’esperimento. Una sconfitta per la Scienza e per l’Italia, ma data da problemi tecnici e non certo dalle mire oscurantiste dei politici affamati di consenso elettorale.

Devo dire però che il nostro paese ne esce sconfitto due volte: la prima è l’impossibilità tecnica di realizzare l’esperimento, che però è accettabile; la seconda è il fatto che una grande quantità di gente si sia scagliata contro un esperimento scientifico sulla base di un servizio giornalistico pieno di inesattezze, senza nemmeno curarsi di chiedere agli esperti coinvolti. E questo è molto grave, c’è decisamente qualcosa che non va in Italia.

Per approfondire:

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia