Il mondo delle formiche 1 – ruolo ecologico

Oggi è il primo anniversario della mia laurea triennale, che ho conseguito con una tesi sul paratissimo sociale e lo schiavismo nelle formiche. Pubblicare una serie di articoli a tema mi sembra un ottimo modo per festeggiare!

Suppongo che tutti abbiate presente una formica, vero?

Esemplare di Formica rufa (Di Adam Opioła – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2815754)

Sebbene siano note praticamente a tutti, le formiche nascondono un mondo segreto e affascinante conosciuto solo dagli studiosi ma che vale la pena di esplorare!

Iniziamo con una domanda fondamentale: cos’è una formica?

Inquadriamo la formica

Una formica è un animale appartentente all’Ordine degli Imenotteri, come api e vespe. Fa parte della superfamiglia Vespoidea e quindi è strettamente imparentato con le vespe, con le quali condivide l’apparato boccale di tipo masticatore, molto diverso da quello lambente degli Apoidei che nel corso dell’evoluzione lo hanno modificato per potersi nutrire del nettare dei fiori.

Gli Imenotteri sono insetti Olometaboli, cioè il loro ciclo vitale è caratterizzato da quattro fasi ben precise: uovo, larva, pupa e adulto. Sono Olometaboli anche gli altri ordini di insetti più diffusi e famosi: Coleotteri, Lepidotteri (farfalle e falene) e Ditteri (mosche e zanzare). Questa caratteristica è il segreto del successo di questi quattro ordini di insetti (i tre precedenti più gli Imenotteri), infatti lo stadio di pupa prevede una massiccia riorganizzazione del corpo dell’animale (la “metamorfosi”) che quindi può cambiare completamente la sua dieta. In questo modo larve e adulti sfruttano differenti risorse trofiche (cibo) e quindi non sono in competizione tra loro.

È noto solo agli esperti, ma le formiche sono fondamentali per tutti gli ecosistemi subaerei (cioè terrestri), tranne quelli polari dove non esistono specie indigene. Infatti sono animali che amano i climi caldi, come dimostrato dal fatto che il maggior numero di specie si trova in ambiente tropicale umido (le foreste pluviali di Africa, America meridionale e sud-est Asiatico) e cala man mano che ci si sposta dall’equatore verso i poli. Tuttavia alcune specie riescono anche a prosperare in ambienti pesantemente disturbati e antropizzati. In effetti si può dire che le formiche siano gli insetti prevalenti degli ambienti terrestri, si trovano praticamente ovunque e sono piuttosto difficili da tenere sotto controllo. Sono il il più importante agente di rimescolamento del suolo, riportando in superficie i nutrienti lisciviati coi loro scavi e mantenendo così il terreno fertile.

Formiche predatrici

Ma sono anche le principali predatrici di altri insetti e ragni, a volte hanno anche sviluppato sistemi di predazione sorprendenti come quello della Acanthognaths teledectus, le cui lunghe e curiose mandibole si sono evolute a formare una trappola: le operaie restano ferme in attesa che una preda passi tra le mendibole tenute aperte, che le si serrano subito addosso. È necessario un simile sistema perché la A. teledectus caccia i Collemboli, dei piccoli insetti del suolo capaci si spiccare lunghi balzi se attaccati. Altre specie, come la Formica rufa, sono efficienti predatrici tanto che riescono a tenere sotto controllo gli insetti dannosi per le piante e sono fondamentali per la salute dei boschi di Conifere come quelli che si trovano sulle nostre Alpi.

Formiche giardiniere

Alcune specie possono avere un impatto diretto sulle piante, come le “tagliafoglie” americane, le quali formano colonie molto grandi, anche di due o tre milioni di esemplari, che costituiscono una vera e propria catena di montaggio.

Operaie del genere Atta intente a tagliare delle foglie che poi porteranno nel nido per costituire il substrato della fungaia (By Sarefo – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1997612)

Alcune operaie escono dal nido e tagliano le foglie degli alberi nei dintorni, che poi portano all’interno di camere appositamente scavate. Lì, vari gruppi di operaie specializzate le processano in modo da renderle un substrato adatto alla coltivazione dei fungo di cui poi le formiche si nutriranno. In pratica sono capaci di coltivare il proprio cibo, proprio come noi. Più vicino alla nostra esperienza quotidiana troviamo le specie del genere Messor, che sono capaci di selezionare le specie erbacee che crescono attorno al loro nido in modo da avere una prevalenza di quelle che producono i semi di cui loro di nutrono. I campi delle regioni mediterranee sono letteralmente pieni di colonie di specie di questo genere ed è notevole che la vegetazione attorno alle entrare del nido sia stata completamente eradicata, così come dai solchi i quali costituiscono i loro “percorsi” che formano quasi delle autostrade nell’erba.

Formiche allevatrici

Un altro impatto sulle piante riguarda i parassiti, infatti oltre alle specie che li predano ne esistono anche alcune che se ne prendono cura. E’ il caso, per esempio, degli afidi (i “pidocchi delle piante”) che vengono allevati da alcune specie dei generi Lasius e Crematogaster come se fossero vero e proprio bestime. Questo sorprendente comportamento è in realtà una simbiosi: gli afidi ricavano protezione dai predatori e la possibilità di essere portati di peso su piante adatte a loro (questo tipo di parassiti ha una mobilità piuttosto ridotta), in cambio gli afidi danno alle formiche la “melata”, una soluzione acquosa molto dolce che viene prodotta a partire dai nutrienti estratti dalla pianta ospite. A volte la relazione è così stretta che alcune specie di formica conservano anche uova di afidi all’interno del proprio nido, insieme alle proprie. E’ l’unico caso noto di allevamento nel mondo animale, dopo la nostra specie ovviamente.

Formiche che difendono le piante

Può capitare anche che la relazione simbiotica sia stretta direttamente con la pianta e non coi suoi parassiti, è il caso per esempio delle acacie delle savane africane. Questi alberi producono delle grandi spine cave ma dall’interno molle, nelle quali le formiche possono scavare il nido, inoltre all’apice delle foglie crescono delle strutture chiamate “corpi di Belt”, i quali forniscono loro nutrimento.

Formiche che raccolgono i corpi di Belt, cioè le “palline” situate agli apici delle foglie (Di Ryan Somma, cropped by me. Fama Clamosa (talk) 13:14, 20 January 2010 (UTC) – From flickr (here), same as File:Pseudomyrmex ferruginea Ryan Somma.jpg, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9031974)

In cambio le formiche forniscono protezione alla pianta dai predatori, che tengono lontani coi loro morsi e punture velenose che possono far desistere anche erbivori grandi come una giraffa.

Per questa volta dal mondo delle formiche è tutto, la prossima volta parleremo dell’organizzazione della loro società!

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia