Parassiti che controllano i loro ospiti

La realtà a volte sembra il prodotto della mente di uno sceneggiatore di film horror o di fantascienza, e la capacità di alcuni parassiti di controllare il comportamento, la “mente” se vogliamo, dei loro ospiti è probabilmente uno di questi casi.

Un fungo Ophiocordyceps unilateralis che esce dal corpo del suo ospite (Di David P. Hughes, Maj-Britt Pontoppidan – , CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17917778)

Cos’è un parassita?

Un parassita è un organismo che si sviluppa a spese di un altro, recandogli sempre un danno e portandolo spesso alla morte.

Quella del parassitismo è una strada che è stata intrapresa da molti organismi nel corso dell’evoluzione, in molti gruppi diversi. Per esempio si trovano parassiti, tra i microrganismi, tra le piante, tra gli invertebrati e addirittura tra i vertebrati (come per esempio le lamprede). I funghi annoverano moltissime specie parassite tra le loro fila, alcune delle quali a dir poco sorprendenti.

Una formica controllata da un fungo

Le formiche sono animali molto interessanti, che abbiamo imparato a conoscere in un’apposita serie di articoli pubblicata qui qualche tempo fa. I loro nemici sono altrettanto interessanti tra questi troviamo i funghi del genere Ophiocordyceps (immagine qui sopra), che possono letteralmente prendere il controllo della formica ospite.

Le spore di questi funghi, originari del Brasile, infettano un esemplare di una specie di formica ben precisa (di solito i parassiti sviluppano la capacità di infettare una determinata specie e nessun’altra) penetrando attraverso gli spiracoli respiratori. All’interno dell’ospite la spora sviluppa il micelio, che cresce a spese dei suoi tessuti. Quando i filamenti arrivano al cervello dell’animale, ne alterano la chimica per poterne alterare anche il comportamento, infatti la povera formica è portata a lasciare la propria comunità e a recarsi su una foglia, dove si ancora saldamente con le madibole e poi muore. In seguito il corpo fruttifero del fungo fuoriesce dalla giunzione tra testa e torace della formica, diffondendo le proprie spore che potranno infettare altri ospiti e ricominciare il ciclo. Anche altri insetti vengono attaccati da funghi simili a questi, ma per fortuna non ne esistono capaci di attaccare i vertebrati e quindi noi siamo al sicuro.

Parassiti che inducono al suicidio

Esistono delle specie parassite di nematodi (i “vermi cilindrici”) capaci di alterare il comportamento dell’ospite in modo ancora più drammatico. Un ottimo esempio è il Paragordius tricuspidatus.

Due esemplari di Paragordius tricuspidatus (By Bildspende von D. Andreas Schmidt-Rhaesa, Veröffentlichung unter GNU FDL — Necrophorus 15:31, 8. Sep 2004 (CEST) – Transferred from de.wikipedia to Commons., Bild:Paragordius_tricuspidatus.jpeg.jpg, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=391161)

Questi vermi sono parassiti di molte specie di insetti, come per esempio grilli e mantidi, e possono superare di molto la lunghezza del loro ospite, vivendo avvolti al suo interno.

Le uova di questi nematodi vengono ingerite da larve acquatiche degli insetti, come quelle di zanzara. Una volta sfarfallate, le zanzare infestate dalla forma giovanile del parassita vengono mangiate da mantidi o grilli. A questo punto il parassita inizia a svilupparsi nel suo ospite definitivo, fino a una lunghezza ragguardevole.

Una volta maturato, il parassita adulto ha bisogno di tornare nell’acqua per potersi accoppiare e produrre una nuova generazione, così altera il comportamento del suo ospite fino a indurlo addirittura a suicidarsi: lo sventurato insetto si getta nell’acqua fino a morire affogato, il parassita nel frattempo fuoriesce e lo abbandonda.

Un pasto kamikaze

Un esemplare di Leucochloridium paradoxum che investa l’occhio di una chiocciola (By Thomas Hahmann – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7129386)

Leucochloridium paradoxum è un verme parassita delle chicciole nel suo stadio giovanile, mentre in quello adulto infesta l’intestino di alcuni uccelli. Gli adulti rilasciano le uova nel guano del loro ospite e può capitare che vengano ingerite dalle chiocciole.

Il parassita si sviluppa all’interno degli occhi del mollusco ed è ben visibile per le caratteristiche bande verdi che presenta. Il verme necessita di passare in un uccello per poter completare il suo ciclo vitale, così prende il controllo del suo ospite e lo induce a recarsi in posti in cui gli uccelli lo possano individuare e mangiare. Sì, esatto: la povera chiocciola viene indotta a offrirsi in pasto a un uccello!

Il Leucochloridium paradoxum e il Paragordius tricuspidatus riescono a fare qualcosa di assolutamente impressionante: possono alterare il comportamento del proprio ospite fino ad annullare l’instinto di autoconservazione, il più forte e antico degli istinti, presente fin dai primordi della vita sulla Terra.

Il parassitismo è probabilmente la forza più potente che guida l’evoluzione, tanto da arrivare ad avere effetti incredibili sia sui parassiti che sugli ospiti. Studiare nel dettaglio il parassitismo potrebbe svelare molti segreti dell’evoluzione e anche sul funzionamento del cervello, che celano ancora molti misteri.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia