Musei – Il Bioparco di Roma

Il Bioparco di Roma non è uno zoo come gli altri, ma un luogo in cui storia e modernità si uniscono alla conservazione della fauna. La visita in questa struttura è sempre un’esperienza unica.

Che cos’è uno zoo e il suo ruolo nella conservazione della fauna

Uno zoo può essere definito un museo in cui vengono conservati animali vivi. Sebbene questa cosa possa sembrare eticamente discutibile, in realtà non lo è affatto perché il concetto di zoo ha subito un’importante evoluzione nel corso del tempo.

Secoli fa le “collezioni” di animali vivi avevano il solo scopo di stupire i ricchi ospiti di un altrettanto ricco mecenate, oppure di guadagnare qualcosa mostrandole al pubblico. Gli zoo in senso moderno invece sono diventati un’importantissima risorsa per la conservazione della biodiversità e per l’educazione ambientale.

Lo scopo attuale di uno zoo moderno consiste nello studiare gli animali per poterli poi mantenere in vita e farli riprodurre all’interno di ricostruzioni artificiali del loro ambiente naturale.

Lo scopo è quello di avere un “serbatoio” di biodiversità da cui attingere per reintrodurre nel loro ambiente naturale specie a forte rischio di estinzione, o addirittura già estinte in natura. Sono vari gli esempi di specie condannate che sono stare salvate grazie agli eseplari ospitati negli zoo e fatti riprodurre con successo all’interno di queste strutture; ottimi esempi possono essere il panda (Ailuropoda melanoleuca) o il bisonte europeo (Bison bonasus). Ecco perché ora si preferisce il termine “bioparco” a “zoo”, perché lo scopo non è più quello di divertire i visitatori ma quello di educarli alla conservazione della biodiversità.

Per gli acquari vale lo stesso discorso: un acquario come quello di Genova (prima o poi visteremo anche quello) è sostanzialmente un bioparco dedicato alla conservazione della biodiversità marina e acquatica in generale.

La storia del Bioparco di Roma

Il Bioparco di Roma è stato fondato nel 1908 ed è quindi lo zoo più antico d’Italia. Fu progettato da Carl Hagenbeck, un commerciante di animali selvatici tedesco che fu un anticipatore dell’idea moderna di zoo, ossia un luogo privo di sbarre in cui gli animali sono ospitati in ricostruzioni del loro ambiente naturale. La progettazione dell’ingresso monumentale e di vari padiglioni fu invece affidata a Armando Brasini, uno degli architetti italiani più importanti dell’epoca. Può sembrare paradossale che un commerciante di animali selvatici abbia contribuito a creare l’idea moderna di zoo come tempio della conservazione della biodiversità, ma non c’è nulla di strano: mai commettere l’errore di giudicare una persona del passato secondo gli standard e la cultura contemporanei.

Il bioparco infatti ha ancora oggi una struttura piuttosto particolare, che il visitatore non può fare a meno di notare. Visitatori e animali sono separati da fossati e molto raramente da sbarre o reti, inoltre i dodici ettari del parco ospitano anche laghetti e aree verdi. Anche l’architettura è degna di nota, per esempio il padiglione degli elefanti è caratterizzato da stucchi che ricordano gli elefanti e durante la visita si possono notare molti dettagli architettonici e molte antiche decorazioni dedicate agli animali ospitati.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1909 nella parte settentrionale di Villa Borghese, nel centro di Roma, e terminarono nel 1910. L’inaugurazione si tenne il 5 gennaio 1911. Inizialmente la struttura ebbe un grande successo, che tuttavia fu pesantemente ridimensionato dallo scoppio della Prima Guerra Modiale. In seguito lo zoo riuscì a tornare sulla cresta dell’onda, arrivando nel 1925 a ospitare oltre 1.500 animali. Nello stesso anno fu piantumata anche una grande quantità di piante esotiche, che ha costituito un’importante collezione botanica seconda solo all’Orto Botanico di Trastevere. La grande voliera e il rettilario, due delle strutture tutt’ora più affascinanti, sono state costruite tra il 1933 e il 1935.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale sono stati molti gli interventi di restauro e di ristrutturazione fino al 1997, l’anno in cui lo zoo divenne un bioparco nel senso moderno. La struttura è gestita da una omonima Fondazione dal 2004.

Gli animali ospitati

La struttura ospita circa 200 specie animali, tra mammmiferi, uccelli, rettili e anfibi, provenienti da 5 continenti. Alcune specie sono a forte rischio di estinzione, come per esempio il leone asiatico (Panthera leo persica) o l’ippopotamo pigmeo della Liberia (Choeropsis liberiensis).

La struttura che sinceramente ho trovato più affascinante è il rettilario, che ospita una piccola serra con la ricostruzione di una foresta pluviale e molte specie di rettili e anfibi, più alcuni atropodi che sono la mia vera passione. Per un elenco completo di tutte le specie presenti rimando al sito ufficiale della struttura, qui di seguito invece si può vedere una carrellata di fotografie che costituisce un piccolo assaggio della visita.

Mammiferi

Uccelli

Rettili e anfibi

Perché visitare il bioparco di Roma

Consiglio assolutamente a chi si trova a Roma di visitare il Bioparco, anche ai bambini, perché oltre a essere un’esperienza diversa dal solito e molto suggestiva, essa ha un grande valore culturale. Durante la visita si può imparare moltissimo riguardo l’importanza della conservazione della biodiversità ed è anche un’occasione unica per ammirare animali famosi che tutti conosciamo, ma che abbiamo visto solo in foto o in video.

Vedere dal vivo un animale è secondo me molto importante, perché ci fa capire che esiste davvero e che è vivo esattamente come noi. Dopo aver visto un animale dal vivo difficilmente saremo ancora indifferenti alla possibilità che la sua specie possa estinguersi sparendo per sempre. Ecco quindi il vero motivo per cui i bioparchi sono importatissimi: essi ci permettono di essere in contatto con un mondo, quello naturale, che ormai abbiamo dimenticato da troppo tempo.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia